Mangiare solo frutta: perché non è una buona idea, neanche d’estate!

Mangiare solo frutta: perché non è una buona idea, neanche d’estate!

Caldo, sole, giornate in spiaggia e... voglia di frutta fresca?

La frutta è una scelta salutare, nutriente e golosa, soprattutto durante le afose giornate estive.

La frutta estiva è anche tra quelle più amate e consumate! Basta pensare ad angurie, meloni, pesche, albicocche, uva…

Qual è l’errore, allora?

Considerarla un pasto! E questo vale che si sia a dieta o meno. 

Perché? 

I motivi per cui è un errore sono molteplici. Vediamo quelli più grandi!

1) Il primo, il più importante (e vale per tutti): squilibri nutrizionali 

La frutta è ricca di zuccheri naturali, di vitamine, di fibre, di sali minerali e di altre sostanze benefiche.

Un pasto, però, non può, essere a base di zuccheri e carboidrati ma deve contenere anche proteine e grassi.

2) Carico glicemico 

È vero che il fruttosio ha un indice glicemico molto basso (20) rispetto al saccarosio (66), ma è anche vero che porzioni di frutta elevate (500 o più grammi) possono contenere 50 grammi di fruttosio e, quindi, provocare un aumento glicemico maggiore di quello di 10 grammi di zucchero.

Non consumando altri nutrienti in quel pasto (proteine o grassi), il fruttosio viene assorbito rapidamente dal sangue, causando un picco glicemico rapido a cui segue un altrettanto rapido calo glicemico. 

3) Senso di fame

Il brusco calo glicemico conseguente all’assimilazione degli zuccheri tende ad aumentare l’appetito.

Inoltre, il fruttosio non riduce la grelina, “l’ormone della fame”.

Uno studio ha dimostrato infatti che il consumo di grandi quantità di fruttosio sarebbe collegato a un alto livello di fame percepita, anche quando il corpo ha a disposizione altre riserve di energia.

Ribadiamo che non stiamo affermando di eliminare la frutta, ma la scorpacciata di frutta al posto del pasto rischia di essere controproducente per la linea, perché porta a mangiare nuovamente e a superare le proprie necessità caloriche.

4) Formazione di nuovi grassi

Il glucosio neoformato nel fegato va a ricostituire le scorte epatiche di glicogeno o può essere liberato nel sangue. 

Eccessive dosi di fruttosio protratte nel tempo possono dare origine alla Nafld, la steatosi epatica non alcolica (volgarmente chiamata “malattia del fegato grasso”). 

5) Fastidi intestinali

La frutta è un cibo naturale prezioso, perché ci fornisce davvero tanti micronutrienti e sostanze benefiche. 

Nelle giuste quantità e in assenza di patologie digestive (colon irritabile, ad esempio) è un toccasana anche per la salute intestinale, poiché contiene discrete quantità di fibre.

D’altro canto, un elevato quantitativo di zuccheri e le fibre può causare gonfiore, flatulenza e diarrea nei soggetti più sensibili. 

Mangiarla con moderazione, rispettando le linee guida dell’OMS (almeno 400 grammi di frutta e verdura al giorno, in più porzioni) è fondamentale per trarne solo i benefici!

Quindi l’insalatona rischia di essere troppo calorica, la frutta non va bene, i panini nemmeno…

Cosa portarsi, allora, in spiaggia per la prova costume?

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DISCLAIMER

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.

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