Gli omega 3 e la vitamina D sono tra i nutrienti più conosciuti e al centro di numerosi studi.

In Italia, gli integratori di omega 3 e di vitamina D sono tra i più acquistati, anche da chi non ha particolari conoscenze nell’ambito dell’integrazione.

Ma allora perché sono così popolari nel nostro paese?

Perché anche i medici, spesso, li suggeriscono?

Cosa hanno dimostrato gli studi che hanno sottoposto le persone a un’integrazione con questi due nutrienti?

Qui vedremo proprio le risposte a queste domande!

1) Breve introduzione su Omega 3 e vitamina D

A causa della loro popolarità, questi elementi non hanno bisogno di tante introduzioni.

Della vitamina D abbiamo parlato nell’articolo (https://www.dna-solutions.it/it/blog/post/193_vitamina-d-in-inverno-perche-e-cosi-importante.html) “Vitamina D in inverno: perché è così importante?” e possiamo riassumere dicendo che è una vitamina - anzi, un insieme di vitamine - liposolubile. 

Le due principali sono la vitamina D2 (o ergocalciferolo) e la vitamina D3 (o colecalciferolo).

La prima è presente in alcuni vegetali che consumiamo, mentre la D3 può essere prodotta solo dai mammiferi e si trova principalmente nel latte e nei derivati caseari, oltre che nel pesce e nell’olio di fegato di merluzzo. 

L’olio di fegato di merluzzo contiene anche una quantità elevatissima di omega 3, che altro non sono che acidi grassi polinsaturi essenziali. 

Così come la vitamina D ha, in realtà, diversi “sottogruppi”, così anche gli omega 3.

I tipi principali di omega 3 sono, appunto, tre: ALA, EPA e DHA.

ALA si trova principalmente in fonti vegetali come semi di lino, semi di chia, noci e oli vegetali come l’olio di semi di lino e l’olio di colza. Il corpo può convertire l’ALA in EPA e DHA, ma questa conversione è inefficace e solo una piccola percentuale di ALA viene convertita.

L’EPA e il DHA si trovano principalmente in fonti marine, come pesci grassi quali salmone, sgombro, sardine, e alcuni tipi di alghe marine. La principale fonte è data dall’olio di pesce.

2) Perché parliamo di omega 3 e di vitamina D insieme?

Un numero sempre crescente di studi collega le carenze nutrizionali con diverse malattie croniche e soprattutto con le malattie autoimmuni.

Tra i nutrienti di cui siamo più carenti, nel nostro territorio, spiccano proprio questi due elementi.

Seppure vitamina D e omega 3 abbiano proprietà differenti (in alcuni casi, come vedremo, sinergiche), diversi studi hanno analizzato le proprietà dell’integrazione congiunta di questi due sostanze e i loro effetti benefici nei confronti delle stesse patologie.

Vediamo, quindi, qualche studio interessante sulle proprietà della vitamina D e degli omega 3!

Omega 3 e vitamina D: impatto sulle malattie autoimmuni

Uno studio condotto su quasi 26 mila partecipanti (uomini di età superiore ai 50 anni e donne di 55 o più anni) ha valutato l’impatto dell’integrazione di questi due nutrienti sull’incidenza di malattie autoimmuni.

I risultati hanno evidenziato che l’integrazione di vitamina D per 5 anni, con o senza acidi grassi omega 3, ha ridotto le malattie autoimmuni del 22%, mentre l’integrazione di acidi grassi omega 3 con o senza vitamina D ha ridotto il tasso di malattie autoimmuni del 15%.

Entrambi questi nutrienti, quindi, hanno dimostrato un’azione protettiva nei confronti dei fenomeni autoimmuni.

Sempre riguardo le malattie autoimmuni, un’importante meta-analisi ha portato in evidenza che l’uso di omega-3 a dosaggi >2,7 g/giorno per più di 3 mesi riduce il consumo di FANS da parte dei pazienti con artrite reumatoide, a dimostrazione del loro potere antinfiammatorio e, di conseguenza, antidolorifico.

Un’altra review interessantissima ha presentato un insieme di prove riguardanti i ruoli plausibili della vitamina D nella patogenesi delle autoimmunità, sia sistemiche (lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, ecc.), sia organo-specifiche (sclerosi multipla, ecc.).

Quello che si è visto è che, nelle persone affette da autoimmunità, è stato riscontrato un basso livello di vitamina D rispetto ai soggetti sani. 

A ciò sono state aggiunte le correlazioni tra i livelli di vitamina D e le manifestazioni cliniche e/o l'attività delle malattie, che nel caso delle autoimmuni alterna fasi attive a fasi di remissione. 

Diversi studi, meta-analisi e revisioni, quindi, sono concordi nell’attribuire alla vitamina D e agli omega-3 un ruolo benefico e “preventivo” nei confronti delle patologie autoimmuni.

Omega 3 e vitamina D nel diabete di tipo 1

Uno studio molto recente ha provato a valutare l’effetto dell’integrazione con omega 3 e vitamina D nel decorso del diabete di tipo 1.

I dati raccolti dagli scienziati suggeriscono che l’integrazione può fornire potenziali benefici  poiché riduce la necessità di insulina e il rischio di complicanze generate dalla malattia. 

Questi benefici aumentano se l’integrazione inizia subito, ovvero dopo la diagnosi, e non in un secondo momento.

Omega 3 e vitamina D: rilevanza per ADHD, schizofrenia, disturbo bipolare

L’ultimo studio che citiamo è una revisione che mirava a valutare un altro aspetto (non meno importante), ovvero la salute mentale. 

Quello che è emerso è che la vitamina D e gli acidi grassi omega-3 sono coinvolti nella sintesi e nell'azione della serotonina, sostanza i cui valori e la cui azione vengono alterati in diversi disordini quali ADHD, disturbo bipolare e schizofrenia.

L’integrazione con vitamina D e omega 3, quindi, potrebbe dare benefici anche nella prevenzione della salute mentale o nel trattamento di specifici disturbi comportamentali.

Per concludere, anche se gli effetti menzionati sono degni di nota, sia gli omega 3 che la vitamina D sono nutrienti essenziali per tutti, per la nostra salute generale.

Se vuoi integrarli perché la tua dieta non ne è abbastanza ricca, ecco dove puoi acquistarli!

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Integratore di omega-3 marini: https://www.dna-solutions.it/it/benessere-quotidiano/37-omega-3.html